Bronto e i Fiori di Sole

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Bronto, un gigantesco e gentile Brachiosauro, vuole aiutare il suo piccolo amico triceratopo, Tippy, a raggiungere i "Fiori di Sole" su una sporgenza inaccessibile. Essendo troppo grande per salire e Tippy troppo piccolo, Bronto ha un'idea geniale: usa il suo lunghissimo collo come un ponte. Tippy cammina sul suo amico, raccoglie il fiore e scivola giù felice. La storia insegna che l'amicizia e l'ingegno superano ogni ostacolo, non importa quanto si sia grandi o piccoli.

C’era una volta, in una terra calda e piena di alberi altissimi, un dinosauro di nome Bronto.

Bronto era un Brachiosauro, e questo significa che era davvero, davvero GRANDE! Era alto come un palazzo di tre piani e aveva un collo così lungo che poteva usarlo per giocare a nascondino con le nuvole.

Bronto era un gigante gentile. I suoi passi facevano BOOM… BOOM… BOOM… e scuotevano la terra, ma lui non avrebbe mai fatto del male a una mosca. Anzi, non mangiava affatto mosche (bleah!). Bronto era un erbivoro, il che vuol dire che mangiava solo piante. La sua cosa preferita erano le foglie più verdi e succose che crescevano sulla cima degli alberi, dove nessun altro dinosauro poteva arrivare.

Un giorno, mentre Bronto sgranocchiava la sua colazione tra le nuvole, sentì un piccolo singhiozzo provenire da molto, molto in basso.

Abbassò lentamente il suo collo lunghissimo, come una gru gentile, e guardò tra i cespugli. Lì, seduto su una pietra, c’era il suo migliore amico, Tippy.

Tippy era un piccolo Triceratopo. Era molto più piccolo di Bronto e aveva tre piccole corna sul muso che non erano ancora diventate grandi e forti. Tippy stava piangendo.

“Cosa c’è che non va, Tippy?” chiese Bronto, con la sua voce profonda che suonava come un tuono gentile.

“Vedi lassù, Bronto?” disse Tippy, indicando con il suo piccolo muso una sporgenza sulla parete della montagna. “Ci sono i Fiori di Sole! La mamma dice che sono i fiori più dolci di tutta la valle. Ma io sono troppo piccolo per arrampicarmi, e tu… beh, tu sei troppo grande per quella piccola sporgenza!”

Bronto guardò in alto. Tippy aveva ragione. La sporgenza era troppo stretta per le sue zampe enormi.

“Hmm,” mormorò Bronto. “Ci deve essere un modo.”

Prima, provò a dare una spintarella a Tippy con il muso per aiutarlo a salire. Ma Tippy continuava a scivolare giù. “Troppo scivoloso!” rise Tippy tra le lacrime.

Poi, Bronto provò a usare la sua coda lunga e forte per colpire la roccia e far cadere i fiori. SWIIISH… Ma la sua coda era così potente che fece cadere solo un sacco di polvere. “Attento, Bronto!” tossì Tippy. “Mi fai il solletico!”

Bronto si fermò a pensare. Guardò la sporgenza alta, guardò il piccolo Tippy e poi guardò il suo collo.

“Ho un’idea!” disse Brindo. “Tippy, ti fidi di me?” Tippy annuì con decisione.

Bronto si avvicinò alla parete della montagna. Piegò le sue enormi zampe anteriori e, molto lentamente, appoggiò la testa sulla sporgenza, proprio accanto ai fiori. Il suo collo si trasformò in un ponte lungo e robusto, che andava da terra fino ai Fiori di Sole.

“Sali sulla mia testa, Tippy!” disse Bronto.

Con un po’ di batticuore, Tippy mise una zampetta sul muso di Bronto, poi un’altra. Iniziò a camminare, passo dopo passo, su per quel ponte vivente. Arrivò fino in cima, colse il fiore più grande e giallo che c’era, e poi… ZUUUM!… si lasciò scivolare giù per tutto il collo di Bronto, come se fosse uno scivolo!

“Grazie, Bronto! Sei il miglior amico gigante del mondo!” gridò Tippy, felice. Bronto sorrise. “E tu sei il miglior piccolo esploratore.”

Quel giorno, i due amici si sedettero e condivisero il dolce Fiore di Sole. Avevano imparato che non importava essere grandi o piccoli; l’importante era aiutarsi a vicenda. E Bronto capì che il suo collo lunghissimo non serviva solo per le foglie, ma anche per essere un fantastico ponte per i suoi amici.