Il Segreto della Collina Scintillante

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Bebo, un orsetto solitario, incontra la coniglietta Lola, triste per aver perso il suo fiore portafortuna che le dava il coraggio di esplorare la misteriosa Collina Scintillante. Bebo le propone di affrontare la paura insieme. Dopo aver trovato il fiore grazie al lavoro di squadra, i due salgono sulla collina e scoprono che il suo bagliore è creato da tantissime lucciole. La vera scoperta, però, è la loro amicizia, che ha trasformato un'avventura spaventosa in un momento di meraviglia condivisa.

Nel cuore di una valle verde, dove i fiori avevano tutti i colori dell’arcobaleno e le farfalle danzavano nell’aria, viveva un piccolo orsetto di nome Bebo.

Bebo era morbido e coccolone, ma anche un po’ solitario. Amava passeggiare da solo nel bosco e raccogliere bacche succose.

Non lontano dalla sua tana, c’era una collina speciale. Non era una collina normale: di notte, sotto la luna, sembrava brillare con piccole luci che luccicavano come stelle cadute.

Nessuno sapeva perché brillasse. Era il “Segreto della Collina Scintillante”.

Un giorno, mentre Bebo era intento a contare le margherite (cosa che faceva spesso), sentì un piccolo singhiozzo.

Si guardò intorno e vide, nascosta dietro un cespuglio di mirtilli, una coniglietta. Aveva le orecchie basse e un’espressione triste.

“Ciao,” disse Bebo, con la sua vocina un po’ timida. “Perché piangi?”

La coniglietta sollevò la testa. Aveva il nasino umido. “Ciao… Mi chiamo Lola. Ho perso il mio fiore portafortuna. Senza di lui, non riesco a trovare il coraggio di andare sulla Collina Scintillante.”

Bebo sapeva che Lola, come tutti gli animali della valle, era curiosa riguardo al mistero della collina, ma nessuno aveva mai osato avvicinarsi troppo.

“Mi dispiace per il tuo fiore,” disse Bebo. “Ma forse… potremmo andarci insieme?”

Lola lo guardò con occhi grandi. “Insieme? Ma è un posto così… segreto!”

Bebo annuì. “Sì, ma forse due cuori impauriti sono meno impauriti di uno solo.”

Lola esitò un momento, poi un piccolo sorriso apparve sul suo musetto. “Hai ragione! Cerchiamo prima il mio fiore, poi andiamo.”

Bebo e Lola iniziarono a cercare il fiore. Bebo era bravo a sentire gli odori, e Lola era velocissima a scrutare tra le foglie. Cercarono tra i ciottoli del ruscello , sotto le radici degli alberi centenari e tra i sassi muschiosi.

Dopo un po’, Bebo sentì un profumo dolce. “Eccolo!” esclamò, indicando un piccolo fiore blu incastrato tra due pietre.

Lola fu felicissima! Lo prese con cura. “Grazie, Bebo! Ora sono pronta! Andiamo?”

Mano nella zampa (o meglio, zampa nell’ala, visto che Bebo era un orso e Lola una coniglietta, ma si capisce l’idea!), Bebo e Lola iniziarono a salire sulla Collina Scintillante. Ad ogni passo, i loro cuori battevano forte, ma il fatto di essere insieme rendeva tutto meno spaventoso.

Quando raggiunsero la cima, la collina brillò più forte che mai! Ma non era una magia spaventosa. Era una distesa di piccole lucciole che si erano addormentate nel muschio, e i loro corpi luminosi facevano brillare tutta la collina.

Bebo e Lola rimasero senza fiato. Era bellissimo! Non era un segreto da tenere nascosto, ma una meraviglia da condividere.

“È incredibile!” sussurrò Lola.

“Sì,” rispose Bebo, “ma è ancora più bello perché siamo qui insieme.”

Da quel giorno, Bebo e Lola diventarono amici inseparabili. Avevano scoperto che l’amicizia è come la Collina Scintillante: un mistero che si svela, una luce che si accende, e che diventa ancora più luminosa quando la condividi con qualcuno di speciale. E con un amico al tuo fianco, anche le avventure più spaventose diventano le più belle.