Il tesoro perduto del Re del carnevale

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Nella valle incantata di Risorridi, circondata da montagne a forma di coriandoli, si trovava il Regno di Carnevaleia. Qui, ogni anno, il vento portava musica di trombe e il profumo di zucchero filato. Le case erano dipinte d’oro e azzurro, i tetti a forma di cappelli a cilindro, e ogni bambino sapeva che, durante il Carnevale, i desideri potevano avverarsi… se si credeva nella magia.

In questa valle vivevano Sofia, 11 anni, creativa e temeraria, con i capelli rossi come il fuoco, e Leo, 8 anni, timido ma con un talento per risolvere enigmi. La loro famiglia gestiva “La Bottega delle Meraviglie”, dove creavano costumi e maschere. Quell’anno, però, tutto era diverso. Un’antica leggenda diceva che il “Tesoro del Re del Carnevale”, una maschera d’oro che esaudiva un desiderio, sarebbe apparso solo se qualcuno avesse superato tre prove segrete.

La vigilia della sfilata, Sofia stava ultimando il suo costume da Regina delle Nevi, con cristalli che luccicavano come stelle. Leo, invece, costruiva un robot da pirata con pezzi di riciclo. Improvvisamente, entrarono nella bottega tre gatti misteriosi: erano dorati, con occhi di smeraldo, e portavano collane con simboli di carnevale.
«Miao! Seguiteci!» sembrarono dire, graffiando la porta. I fratelli li seguirono fino alla piazza principale, dove trovarono una mappa antica nascosta sotto la statua del Re del Carnevale. Era piena di indovinelli:
“Prima prova: dove il buio ride, cercate chi nasconde la luce.
Seconda prova: nel labirinto di dolcezze, trovate il cuore senza voce.
Terza prova: solo chi unisce i frammenti del passato, svelerà il futuro.”

I gatti li guidarono verso un vecchio teatro, dove un tempo si esibiva il mago Zaccaria. L’interno era pieno di ragnatele e maschere rotte. Improvvisamente, le luci si accesero e sul palco apparve un burattino parlante, Pinco Pallino, che rise:
«Per superare la prova, dovete trovare la lanterna che non brucia!»
Leo notò che tutte le lanterne sul palco avevano candele spente… tranne una, fatta di vetro blu, che rifletteva la luce della luna. «È quella!» esclamò. Appena Sofia la toccò, il teatro si riempì di musica e i gatti dorati lasciarono cadere un frammento d’oro a forma di stella.

Mentre tornavano, però, scoprirono un disastro: la Bottega delle Meraviglie era stata invasa da uno stormo di pappagalli dispettosi, che avevano strappato tutti i costumi! Il vestito da Regina delle Nevi di Sofia era ridotto a brandelli, e il robot di Leo era senza braccia.
«È colpa mia!» piagnucolò Leo. «Ho lasciato la finestra aperta…»
Sofia, anche se delusa, lo abbracciò: «Nessun problema è troppo grande se siamo insieme. E poi… abbiamo una maschera magica da trovare!»

I gatti li portarono alla pasticceria “Dolcezze Eterne”, dove la pasticcera, la signora Evelina, aveva creato un labirinto di cioccolato alto due metri! L’indizio parlava di un “cuore senza voce”. Sofia e Leo iniziarono a esplorare, resistendo alla tentazione di leccare le pareti. Al centro, trovarono una scatola a forma di cuore, con dentro un carillon muto.
«Forse bisogna cantare per farlo funzionare?» propose Leo. Sofia intonò una canzone che la nonna le insegnava: “Carnevale, Carnevale, ridi e sogna senza far male…”
Il carillon si aprì, rivelando un secondo frammento d’oro. Ma la felicità durò poco: tornati in piazza, videro che il sindaco aveva annullato la sfilata a causa del maltempo in arrivo!

L’ultimo indizio li condusse all’orologio della torre civica, fermo da decenni. Sulla porta, un enigma: “Unite i frammenti del passato”. Sofia incastrò i due pezzi d’oro trovati nelle prove, ma mancava il terzo. «Forse è qui!» disse Leo, indicando una cassetta nascosta dietro un dipinto del vecchio Re del Carnevale. Dentro c’era una lettera della loro bisnonna, che aveva partecipato alla prima festa, e il terzo frammento.

Appena completata la maschera d’oro, il cielo si schiarì e l’orologio riprese a battere, rivelando una stanza segreta piena di costumi antichi e strumenti magici.

I fratelli corsero in piazza: mancava un’ora alla sfilata, ma tutti erano tristi. Sofia alzò la maschera d’oro e desiderò: «Vorrei che il Carnevale portasse gioia a tutti, nonostante gli imprevisti!»
Una luce avvolse il villaggio: i costumi strappati si trasformarono in abiti fatti di arcobaleni, il robot di Leo divenne un pirata volante, e persino i pappagalli si trasformarono in aiutanti danzanti! La pioggia si mutò in neve colorata, e il sindaco, commosso, annunciò: «La sfilata più bella di sempre sta per iniziare!»

A mezzanotte, i gatti dorati si rivelarono spiriti guardiani del Carnevale. «Avete dimostrato che la vera magia è nell’unire le forze», dissero, scomparendo in una nuvola di coriandoli.
La mattina dopo, nella bottega, Sofia e Leo trovarono un messaggio: “Il tesoro non era la maschera… ma il coraggio di rendere luminoso anche ciò che sembra rotto.”

Da quel giorno, ogni Carnevale, i bambini di Risorridi organizzano una “caccia agli imprevisti”, trasformando problemi in opportunità. E Sofia e Leo? Hanno imparato che nessuna tempesta è troppo forte… se si ha un sogno da condividere.