Mentre tutte le altre lucciole della sua famiglia brillavano di una luce giallo-oro, la luce di Lumina era diversa. Non era costante. Era come una piccola bolla di sapone iridescent, che cambiava colore ogni volta che si muoveva: un attimo era azzurra come il cielo, quello dopo rosa come un tramonto, poi verde smeraldo. La sua luce era silenziosa, senza il solito “Bzzzz!” vibrante delle altre lucciole.
Le altre lucciole, tutte uguali e uniformi, la guardavano con un po’ di perplessità. “Perché la tua luce non è come la nostra?” le chiedevano. “Non sembra una vera luce di lucciola!”
Lumina si sentiva triste. Desiderava brillare come le altre, un giallo caldo e rassicurante.
Provava a imitare il loro “Bzzzz!”, ma riusciva solo a fare un debole “Fiuuu…” con la sua bolla luminosa. Si sentiva un errore della natura, una lucciola sbagliata. Si nascondeva spesso dietro le foglie più grandi, per non mostrare la sua luce “diversa”.
Un giorno, una forte tempesta si abbatté sulla Grande Foresta. I venti soffiavano e la pioggia cadeva a scrosci . Un piccolo pulcino, spaventato, cadde dal suo nido, finendo in un buco profondo e buio nel terreno. La sua mamma chiamava disperata, ma il buco era troppo stretto e troppo scuro per vederlo.
Le lucciole provarono ad aiutare, ma la loro luce gialla, forte e diretta, rimbalzava sulle pareti umide del buco, accecando senza illuminare bene l’interno. Non riuscivano a vedere il pulcino.
Lumina, che si era nascosta sotto una foglia per la paura, sentì le grida della mamma pulcino. Nonostante la sua timidezza, si fece coraggio.
Le lucciole grandi le dicevano sempre che la sua luce era “inutile”, ma forse, solo forse…
Con un piccolo “Fiuuu…”, Lumina si librò in volo e si avvicinò al buco. La sua bolla sognatrice, che cambiava colore, non era una luce forte e accecante. Era una luce morbida, diffusa, che danzava dolcemente. E, meravigliosamente, quella luce riusciva a penetrare negli angoli più bui del buco. La sua iridescenza, cambiando colore, creava piccole ombre e luci che permettevano di vedere ogni sasso, ogni radice.
“Lo vedo!” esclamò una lucciola più anziana. “È laggiù, accanto a quella radice!”
Con l’aiuto della luce delicata di Lumina, le altre lucciole riuscirono a guidare un bruco forte e robusto giù nel buco, per salvare il pulcino.
Presto, il piccolo era di nuovo al sicuro con la sua mamma.
Tutte le lucciole si strinsero intorno a Lumina. “La tua luce,” disse l’anziana lucciola con un sorriso, “non è sbagliata, Lumina. È speciale.
È la luce giusta per trovare quello che gli altri non vedono. La tua bolla sognatrice è un dono.”
Lumina sentì un calore che non era solo la sua luce. Era la gioia. Capì che essere diversi non significava essere sbagliati. Significava avere un modo tutto proprio e unico di brillare nel mondo. Da quel giorno, Lumina non si nascose più. Volava fiera, con la sua bolla sognatrice che cambiava colore, illuminando la foresta in modi che nessuna luce gialla avrebbe mai potuto fare.
E la Grande Foresta Silenziosa, grazie a lei, non fu mai più così… silenziosa.