C’era una volta, in un bosco dipinto con tutti i colori dell’autunno, un albero di castagno molto vecchio e saggio. Sui suoi rami più alti viveva una piccola castagna di nome Castagnella.
Castagnella non viveva da sola. Stava al sicuro dentro una casetta molto speciale, tonda e verde, coperta da migliaia di spine appuntite. Dentro quella casetta spinosa, Castagnella stava stretta stretta insieme alle sue due sorelle.
“Che noia stare qui dentro!” brontolava una sorella. “Io ho paura di uscire” sussurrava l’altra. Castagnella, invece, era molto curiosa. Sbirciava fuori da una piccola fessura del riccio in cui era dentro e guardava le foglie gialle e rosse che danzavano come farfalle nel vento.
Un giorno, arrivò il Signor Ventosello. Soffiava forte forte (FSHHHH!) e faceva dondolare tutti i rami. La casetta di Castagnella iniziò a scricchiolare e cambiò colore, diventando marrone. All’improvviso… CRAC!
Era caduta lontano dalle sue sorelle. Il bosco, che visto dall’alto sembrava così tranquillo, ora era un labirinto di foglie giganti e rami che sembravano serpenti. “Sorelle? Dove siete?” chiamò con la sua vocina sottile. Ma rispose solo il fruscio del vento.
Castagnella si sentì un po’ sola, ma era anche una castagna molto coraggiosa. “Va bene” si disse, “se non trovo loro, troverò un posto sicuro per passare l’inverno. L’aria sta diventando fredda!”
Iniziò a rotolare, rotola-rotola-rotola, sulla terra umida, senza però trovare nessuno che le potesse dare una mano.
Continuò a rotolare, un po’ più triste. Ormai il sole stava scendendo e i colori del bosco diventavano più scuri. Sentì un rumore lento tra le foglie secche. CRUSH… CRUSH… Apparve un musetto simpatico pieno di spine. Era Spillo, un riccio che camminava piano piano. “Buonasera” disse Spillo, con la voce assonnata. “Ciao, signor Riccio” disse Castagnella. “Sto cercando un posto per dormire. L’aria è fredda e, vedendo uno scoiattolo scavare e rifugiarsi, ci ho provato anche io, ma non ci riesco.”
Spillo ridacchiò. “Gli scoiattoli sono bravi a scavare, ma noi no. Noi creature tonde e appuntite dobbiamo trovare un altro trucco. Vedi quel grande albero laggiù? Quella è la Mamma Quercia.” Castagnella guardò e vide una quercia enorme, con le radici che sembravano braccia accoglienti.
Ai suoi piedi c’era un mucchio altissimo di foglie secche, gialle e rosse. “Lo scoiattolo ha ragione a metà” disse Spillo. “Non devi andare dentro la terra, ma sotto le foglie. Sono la coperta più calda di tutto il bosco.”
“Davvero?” chiese Castagnella. “Certo! Io sto andando proprio lì a preparare il mio letto per il lungo sonno. Vieni.” Castagnella rotolò felice dietro a Spillo. Il riccio iniziò a infilarsi sotto il mucchio di foglie, smuovendole con il muso. “Ecco qui” disse, sbadigliando. “Un posticino perfetto per te.”
Castagnella si infilò sotto le foglie. Era buio, ma subito sentì un tepore meraviglioso. Le foglie profumavano di terra e di autunno. Era molto meglio della sua vecchia casa spinosa. Si stava quasi per addormentare, quando sentì qualcosa di liscio e tondo accanto a sé. “E tu chi sei?” sussurrò. “Sono io!” rispose una vocina. “E io!” disse un’altra. Erano le sue sorelle! Avevano trovato anche loro la coperta di foglie della Mamma Quercia!
Castagnella rise felice. Si strinsero tutte e tre insieme. Fuori il vento fischiava e l’aria diventava gelida, ma loro, lì sotto, stavano al sicuro e al calduccio. “Buonanotte, sorelle” disse Castagnella. “Buonanotte” risposero loro. E tutte insieme si addormentarono, sognando la neve che sarebbe caduta silenziosa e la primavera che, un giorno, le avrebbe svegliate.