C’era una volta, in una savana sconfinata, un piccolo elefante di nome Trombetta.
Mentre gli altri elefanti passavano le loro giornate a mangiare foglie e a fare il bagno nelle pozze d’acqua, Trombetta sognava di ballare.
Ammirava le gazzelle che saltellavano agili e le scimmie che si dondolavano tra gli alberi, e pensava: “Perché non posso ballare anche io?”
Ma quando provava a muovere le zampe, sembrava più un terremoto che una danza. Gli altri elefanti ridevano di lui, ma Trombetta non si arrendeva. Ogni notte, nascosto dietro un cespuglio, imitava i movimenti degli altri animali, sognando di diventare un grande ballerino.
Un giorno, una vecchia giraffa, saggia e gentile, lo vide e gli chiese perché fosse così triste. Trombetta le raccontò del suo sogno, e la giraffa sorrise. “Ballare non significa solo muovere le gambe,” disse. “Significa esprimere se stessi e sentirsi liberi.”
La giraffa propose a Trombetta di insegnargli una danza speciale, una danza lenta e maestosa, perfetta per un elefante. Trombetta fu entusiasta e iniziò a imparare. All’inizio fu difficile, ma con pazienza e determinazione, riuscì a padroneggiare i passi.
Quando fu pronto, Trombetta organizzò una grande festa nella savana. Invitò tutti gli animali e, quando fu il suo turno, iniziò a ballare. La sua danza era lenta e graziosa, e tutti rimasero incantati. Anche gli elefanti che prima lo prendevano in giro, ora lo applaudivano.
Da quel giorno, Trombetta divenne il ballerino più famoso della savana. E così, un piccolo elefante che sognava di ballare dimostrò a tutti che con la passione e la determinazione si può superare qualsiasi ostacolo.