C’era una volta una cagnolina di nome Maya che era sempre triste. Aveva un bel musetto marrone, quattro zampette velocissime e una codina che non scodinzolava mai.
“Buongiorno, Maya!” gli diceva ogni mattina il gatto del vicino. “Mmm… buongiorno,” rispondeva lei con un sospiro grande come una nuvola.
La padroncina di Maya, una bambina di nome Lucia, era molto preoccupata. “Mamma, Maya è ancora triste,” diceva a tavola. “Forse gli manca qualcosa,” rispondeva la mamma. “Ma cosa può mancare a una cagnolina? Ha crocchette, giochi, passeggiate e tanti bacini!”
Un giorno, mentre Lucia portava a spasso Maya nel parco, incontrarono una farfalla azzurra. “Ehi, cagnolina triste! Perché hai quella faccia lunga lunga?” chiese la farfalla. “Perché mi sento sola,” rispose Maya. “Non ho nessuno con cui correre.”
La farfalla volò via velocissima, ma Maya pensava che se ne fosse andata per sempre, così diventò ancora più triste.
Il giorno dopo, mentre Maya sonnecchiava in giardino, sentì un rumorino strano. “Bau! Posso entrare?”
Maya alzò lo sguardo e vide un canetto bianco e nero che lo guardava dal cancelletto. “Chi sei tu?” chiese sorpreso. “Sono Macchia! Mi manda qui la farfalla azzurra. Mi ha detto che cercavi un amico per correre insieme!”
Gli occhietti di Maya si illuminarono come due stelle. La sua codina cominciò a muoversi, prima piano piano, poi sempre più veloce, come se volesse recuperare tutto il tempo perduto senza scodinzolare.
“Lucia! Lucia!” abbaiò Maya correndo verso casa. “Guarda chi c’è! Il mio nuovo amico!”
E da quel giorno, Maya non fu più triste. Correva, saltava e giocava con Macchia, e la sua codina non smetteva mai di scodinzolare, neanche quando dormiva.